La settimana scorsa abbiamo scoperto che la partita raffigurata sulla tavola votiva nel Padiglione dei Mille Tatami a Miyajima è la celeberrima “partita che fece sputar sangue” disputata nel 1835 tra Honinbo Jowa e Akaboshi Intetsu.
Ma come mai proprio questa partita è stata offerta al tempio? Il mistero pareva insolubile fino a quando in questo blog giapponese ho trovato il bandolo della matassa. osservando bene la tavola si vede come nella parte inferiore sono riportati i nomi dei committenti in un lungo elenco. Tra questi c’è anche il nome di Ishigaya Kosaku. A molti questo nome non dirà nulla, ma cercando qualcosa di più sul suo conto si scopre che fu allievo di Shusaku Honinbo. Sì, proprio quel Shusaku che da molti viene considerato uno dei più forti, se non addirittura il più forte giocatore di Go di tutti i tempi.
Ishigaya era originario di Nomi, nella prefettura di Hiroshima, e a partire dall’epoca Meiji si occupò di dare risalto e prestigio all’operato del suo maestro, ad esempio curando e pubblicando nel 1900 una raccolta di sue partite dal titolo “Kogyoku Yoin”. Si può senz’altro dire che la fama di Shusaku fu dovuta, oltre che alla su indubbia bravura, anche all’opera di Ishigaya. Nel 1904 uscì alle stampe per la prima volta anche il libro ‘Zain Danso’, una storia dettagliata del go nell’epoca Edo, nel quale erano svelati i retroscena di intrigo politico che avevano coinvolto anche Jowa, e lentamente il ‘santo del go’ divenne Shusaku.
Non posso dirlo con certezza, ma la mia opinione dopo questa scoperta è che la tavola misteriosa sia un ringraziamento per la supremazia della scuola Honinbo sulla rivale Inoue.
A proposito di Shusaku e di Gennan Inseki, forse avrete sentito parlare della loro partita “delle orecchie rosse”, praticamente la più famosa nella storia del go, in cui Shusaku riuscì a recuperare da una situazione di svantaggio iniziale e a vincere contro Gennan.
C’è un curioso seguito alla storia della rivalità tra le scuole Honinbo e Inoue, infatti nel 1861, Honinbo Shuwa stava lottando per ottenere il posto di Meijin Godokoro e subì una sconfitta cruciale ad opera di Inoue Matsumoto Inseki. La cosa curiosa è che Matsumoto era certamente inferiore a Shuwa come giocatore, ma in quella occasione partì in vantaggio e non commise il minimo errore sino alla fine, vincendo di un solo punto. Matsumoto giocò talmente al di sopra del suo solito che si cercò una spiegazione soprannaturale: doveva essere stato posseduto dallo spirito di Gennan (morto nel 1859) desideroso di vendicarsi degli Honinbo.
Come vedete ci sono parecchie storie di fantasmi nel mondo del go!
Il Senjōkaku ha però un’altra pagina di storia del go da raccontare: direttamente di fronte alla famosa tavola votiva con la partita, appesa al soffitto c’è una calligrafia del Grande Maestro ‘santo del Go’ (Kisei) Fujisawa Shuko, recentemente scomparso.
Pare sia una tavola donata al tempio durante l’apertura del torneo di Go organizzato nel 1996 per celebrare i 1400 anni di consacrazione del santuario di Itsukushima. Nella calligrafia spiccano due grandi ideogrammi: 磊磊 (rairai) dal significato difficile da tradurre ma che si può rendere come: “Quando si accumulano le pietre, mantenere il cuore aperto e non preoccuparsi delle questioni minori”.
E con questo consiglio da parte di un grande maestro, termina questo viaggio in tre puntate sul misterioso goban di Miyajima, che ci ha raccontato una parte di storia del Giappone e del Go.
Spero abbiate gradito, io certamente mi sono divertito molto!
meraviglioso! ottimo lavoro, questa storia è davvero avvincente! riesci a metterla da qualche parte, che altrimenti settimana dopo settimana sprofonderà sempre di più sotto altri post, ogni tanto la rileggerei volentieri
grande “perla”, grazie e alla prossima
Grazie a tutti! Per recuperare sempre questi post, potete cliccare nella parte destra in fondo alla pagina nella sezione ‘categorie’ e scegliere “l’angolo del giapponese”
Moltissime grazie per l’aneddoto “a puntate”, che mi ha spinto a documetarmi un po’ su questa famosissima partita e sui suoi molti retroscena.
Mi restano ancora tante curiosità, magari su qualche blog giapponese ci sono le risposte che cerco, quindi intanto te ne propongo una.
Le 3 mosse suggerite dai fantasmi
inizialmente, mi ero fatto l’idea che fosse stato il perdente Akaboshi Intetsu a nominarle tali.
Quasi a voler indicare che le mosse fossero state slealmente suggerite da qualcuno di esterno alla partita, forse uno del clan degli Honinbo?
Sulla base di alcuni racconti, mi sembra invece di aver capito che é stato proprio Honinbo Jowa a dichiarare che queste geniali giocate gli fossero arrivate da dei fantasmi: non ci capisco piú nulla!
A che pro dire una cosa del genere, che si presta anche ad essere fraintesa o mal interpretata? Umiltà giapponese? 😉
Finalmente sono riuscito a leggere con la dovuta calma le ultime 2 puntate, il particolare delle mosse suggerite dal fantasma è la ciliegina su una squisita torta di GO